Dal 28 agosto al 27 novembre 2022, l’Abbazia di San Giorgio Maggiore a Venezia ospita la mostra personale dell’artista cinese Ai Weiwei.
Non poteva che essere la città di Venezia ad accogliere la più grande scultura in vetro mai realizzata nella storia dell’arte vetraria muranese: Ai Weiwei, artista cinese tra i più influenti e controversi dell’età contemporanea, torna in laguna con un progetto monumentale, che trova dimora nella mostra personale “La Commedia Umana – Memento Mori”, presso l’Isola di San Giorgio Maggiore.

La mostra, realizzata in collaborazione con Berengo Studio, Fondazione Berengo e l’Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra Onlus, ospita un corpus eterogeneo di lavori che sintetizzano poeticamente le tematiche predominanti dell’esperienza artistica di Ai Weiwei.
L’artista, nato a Pechino nel 1957 e figlio del rivoluzionario poeta e intellettuale Ai Qing, è famoso in tutto il mondo per il suo costante impegno politico contro l’esercizio del potere autocratico del governo cinese e la violazione dei diritti umani. Ora, consegna la sua personale narrazione dell’attuale condizione umana e globale alla titanica scultura in vetro ospitata nella suggestiva ed insolita cornice della Basilica palladiana di San Giorgio Maggiore, fulcro di tutta l’esposizione.

Con un’altezza di 9 metri e una larghezza di oltre 6 metri, Commedia Umana è la più grande scultura in vetro sospesa mai realizzata nella storia della tradizione vetraria di Murano.
Composta da oltre 2000 pezzi in vetro nero soffiato, opera dei mastri artigiani dello Studio Berengo, l’installazione riprende la forma canonica dei rinomati lampadari veneziani e si presenta come un complesso groviglio di ossa, teschi ed organi umani, intrecciati con oggetti inaspettati come telecamere di sorveglianza e manette, metaforicamente identità della società contemporanea.
L’opera vuole riflettere – attraverso il sapiente gioco illuminotecnico dello studio Luce5 – il rapporto alienante tra l’uomo e il mondo naturale, tra la vita e la morte, che echeggia con forza nel delicato ecosistema della laguna veneziana. L’inquietante bellezza della scultura sospesa rimane in parte un mistero, che suscita sentimenti fortemente contrastanti e costringe l’osservatore a fare i conti con la finitezza di quello che è il grande teatro della vita. Significativo è l’omaggio all’antica arte del vetro veneziana, che oggi sta soffrendo particolarmente a causa dell’attuale crisi energetica: «Far morire Murano adesso, è come far crollare il Colosseo» afferma Adriano Berengo, presidente della Fondazione Berengo.

La mostra comprende anche altre opere significative di Ai Weiwei, tra cui una serie di fotografie realizzate in mattoncini LEGO, una selezione di sculture in vetro frutto della sapiente sperimentazione artistica con questo materiale, e due installazioni in legno, recuperato dalla deforestazione che ha colpito il Brasile nel 2017.
Nell’Abbazia di San Giorgio Maggiore – dove la contemporaneità si fonde con l’arte sacra – La Commedia Umana – Memento Mori si fa portavoce della caducità e della fragilità della condizione umana contemporanea, oggi stretta nella morsa delle guerre, della crisi ambientale e delle costanti lotte globali per il riconoscimento dei diritti. Del resto la ricerca artistica di Ai Weiwei, provocatrice e poliedrica, è in costante dialogo con l’irrequietezza del nostro presente: rivendicazione, rottura e dissenso sono i tratti fondanti del suo linguaggio che, nell’Abbazia di San Giorgio Maggiore, si caricano di un tono enigmaticamente spirituale.
Teresa Ranchino