Di rientro da Murano dove ha imparato la tradizionale arte della lavorazione e della soffiatura del vetro, Toots Zynsky inventa la tecnica filet-de-verre, che la renderà famosa nel mondo del vetro contemporaneo.

Abile artista nella realizzazione di opere in vetro, Mary Ann Toots Zynsky, conosciuta professionalmente e dagli amici come Toots Zynsky, è nata nel 1951 a Boston, in Massachusetts. Dopo aver conseguito la laurea in Belle Arti nel 1973, presso la Rhode Island School of Design, si è recata sulla costa occidentale americana per completare il suo progetto di laurea alla Pilchuck Glass School con un gruppo di artisti che hanno studiato con Dale Chihuly, che ha reso il vetro un fenomeno mondiale.
I suoi vasi sono opere di pittura astratta, realizzati con la tecnica a filet-de-verre e, quando vengono attraversati da fasci di luce, danno vita ad una elevatissima intensità cromatica. Si trovano esposti in più di 70 collezioni di musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi e i Musei Civici Veneziani.

Questa promettente carriera nel vetro contemporaneo è iniziata negli anni ’70, quando, insieme all’artista Buster Simpson, ha realizzato opere video e performance in cui veniva mostrato l’utilizzo del vetro caldo e freddo. È riuscita, così, ad attirare l’attenzione su un materiale che, come mezzo artistico, non era ancora stato esplorato in completezza.
Nel 1980, diventata vicedirettrice del laboratorio del New York Experimental Glass Workshop, noto oggi come UrbanGlass, ha iniziato a realizzare opere in cui l’unione del suo interesse per il vetro e il filo spinato ha dato vita a vasi in vetro filato. Tra le prime opere realizzate con questa tecnica troviamo Promises and Other Misinformation (1981) e Waterspout No. 13 (concepito nel 1979 e realizzato nel 1994).
In questo periodo decide, anche, di intraprendere un viaggio di un paio di settimane in Europa; qui si ferma però 16 anni, vivendo tra Amsterdam, Parigi e per un breve periodo a Venezia dove, invitata dalla famosa vetreria Venini per apprendere l’arte del vetro muranese, ha realizzato i vasi Folto. Solo nel 1999 ha, poi, deciso di ritornare con la sua famiglia in America, nel Rhode Island, dove oggi vive e lavora.


Proprio ad Amsterdam inizia la prima produzione dei vasi con la tecnica da lei brevettata a filet-de-verre che prevede l’utilizzo di strati di fili di vetro fusi a caldo tra di loro all’interno di un forno e successivamente modellati.
Il vaso Clipped Grass, incluso nella sua prima mostra alla Theo Portnoy Gallery di New York, è stato il primo pezzo realizzato interamente con fili di vetro colorato. Era stato realizzato secondo il tradizionale metodo veneziano in cui dalla barra di vetro si otteneva un filo tirato a mano, che era però spesso e irregolare.
Per risolvere questo problema, le è venuto in soccorso l’inventore olandese Mathijs Teunissen Van Manen, che, incuriosito dal modo in cui lei realizzava le sue opere, si era recato nello studio di Amsterdam per vedere come funzionasse. Sorpreso da quanto tempo richiedesse il lavoro di filaggio, Van Manen ha sviluppato una macchina che, ispirandosi alla tecnologia delle fibre ottiche, permette di ottenere dalla canna di vetro colorato sottili fili tutti uguali: la bacchetta di vetro passa attraverso una fiamma, che la trasforma in un filo di vetro.
Per realizzare i suoi vasi, Toots Zynsky stratifica, come se stesse dipingendo con ampie pennella
te, migliaia di fili di vetro colorati su una lastra rotonda, poi fusa in un forno. L’artista modella così il vetro, ancora nel forno, in una forma ondulata unica, ricca di pieghe e curve, superando la rigidità del materiale e permettendo ai colori di risaltare con un effetto illusionistico presente solo in natura.
Queste sculture si rifanno spesso a forme organiche e sinuose che ricordano soggetti di ispirazione marina, come il corallo e le alghe. Nel corso della sua carriera, infatti, Toots Zynsky ha sempre guardato alla natura come primaria fonte di ispirazione e ha realizzato un corpus di opere in cui esplora, attraverso l’elemento cromatico, la complessa relazione tra l’uomo e l’ambiente.


Le sue opere più recenti riflettono il suo amore per i volatili, soprattutto quelli in via di estinzione. Durante un’intervista con Deborah Block, speaker radiofonica di Voice of America, ha affermato:
Sono cresciuta circondata dagli uccelli in un bosco che era il paese delle meraviglie di una bambina. Più tardi, mentre esploravo combinazioni di colori, mi sono ispirata al magnifico piumaggio degli uccelli. In una recente visita a casa, però, sono rimasta colpita da quanti pochi uccelli fossero rimasti nei luoghi della mia infanzia. Facendo alcune ricerche ho scoperto che molte specie stanno scomparendo a causa dei cambiamenti climatici.
Da questa considerazione nasce la volontà dell’artista di sensibilizzare e onorare il piumaggio degli uccelli in via di estinzione, attraverso i colori che utilizza per la realizzazione dei vasi, mostrando, così, come anche l’arte del vetro contemporaneo possa sensibilizzare su temi del quotidiano.
Toots Zynsky, quindi, con un materiale poco esplorato nell’arte contemporanea come il vetro, è riuscita ad emergere in maniera molto forte e decisa; riesce infatti a stupire e incuriosire tutti coloro che ammirano le sue opere, facendoli interrogare su come sia possibile che un materiale rigido come il vetro risulti invece così duttile e malleabile.

Per approfondire la comprensione della tecnica a filet-de-verre si rimanda ai seguenti video:
https://www.tootszynsky.com/working-in-studio
https://www.voanews.com/a/episode_artist-uses-glass-thread-create-luminous-vessels-4172301/6107455.html
Articolo di Martina Ferro