Moon Ribas è una ballerina e coreografa catalana, ma è anche un cyborg. La definizione di questo termine è complessa e dibattuta dalla critica, non solamente artistica: per fornire una linea guida, si può pensare ad un cyborg come ad un corpo organico che ha fatto spazio ad un’invasione tecnologica, al fine di ampliarne le capacità.
Ribas nasce a Matarò, in Catalogna, nel 1985, per poi laurearsi in Coreografia nel 2007 nel Regno Unito. La sua ricerca artistica inizia durante gli studi universitari, quando assiste a diverse esibizioni in cui danza e tecnologia si incontrano. Capisce fin da subito, però, che la tecnologia per lei non debba rientrare nell’opera d’arte, in quanto la rende fredda, distante e innaturale, ma deve essere integrata nel corpo dell’artista. È questa la genesi della sua cyborg art. Quest’ultima, per definizione, prevede la progettazione e creazione, con l’ausilio della tecnologia, di un nuovo senso – il cosiddetto extra-sense – percepibile solo dall’artista. L’extra-sense per cui Ribas è diventata famosa è il senso sismico. Un particolare impianto elettronico inserito all’altezza delle caviglie le ha permesso, per sei anni, di percepire i terremoti di qualsiasi intensità e provenienti da ogni angolo del mondo in tempo reale. Questo impianto era, infatti, collegato ad un sismografo online che, registrando continuamente sismi, faceva vibrare il sensore installato nel corpo di Ribas. Per questo motivo considerava presenti, all’interno del suo corpo, due battiti: quello cardiaco e quello della Terra.

Una connessione, quella con la Terra, praticamente viscerale. Secondo l’artista, infatti, «siamo quelli che devono assicurarsi che l’unione tra umani e tecnologia non ci alieni dalla natura, ma che invece ci avvicini al pianeta, alla natura e alle altre specie animali» (M. Ribas, Searching for my sense, TED Talk, Monaco, 2015 www.youtube.com/watch?v=qU6UPUlbmLw). Questi sensori le facevano percepire una sorta di prolungamento dei suoi arti, delle radici verso le profondità del pianeta, in una convivenza che va oltre il semplice abitare la Terra. È una sorta di ibridazione, una trasmutazione vegetale in un certo senso – anche se l’ibridazione del suo corpo avviene, di fatto, con un sensore elettronico.
Durante i sei anni in cui ha indossato questi sensori, Ribas ha danzato e suonato a ritmo con il pianeta, che fungeva da coreografo e maestro d’orchestra, mentre lei ne era l’interprete. Attraverso queste performance, Ribas rendeva tutti partecipi del suo extra-sense, di cui rimaneva comunque l’unica spettatrice. Ad un certo punto del progetto, ha sentito l’esigenza di espandersi: nasce così l’idea di percepire anche i moonquakes, i terremoti lunari, separando definitivamente il corpo carnale dalla sua dimensione terrena al fine di esplorare avvenimenti addirittura al di fuori del pianeta.
Nella sua produzione, Ribas ha sviluppato anche altri sensi e altri progetti, come Kaleidoscopic Vision, Speedborg e Pregnancy Sense, ma nessuno ha rappresentato un’esperienza pervasiva come il seismic sense. Nel momento in cui le sensazioni percepite si sono trasformate in emozioni, l’artista ha iniziato a identificarsi definitivamente come cyborg.
Una figura fondamentale per lei è Neil Harbisson, amico d’infanzia, collega e artista cyborg. Egli è il primo cyborg riconosciuto al mondo: affetto da una condizione della vista che provoca cecità per i colori, denominata acromatopsia, Harbisson ha studiato assieme ad un team di scienziati e medici una particolare antenna che, attraverso delle vibrazioni, gli permette di distinguere i colori. «Ascolto i colori» afferma l’artista in un TED Talk e ciò, unito alla sua passione per la musica, gli consente di creare giocose performance in cui compone brani accostando diversi colori.

Nel 2010 hanno inaugurato la Cyborg Foundation, la quale, al momento, ha sede a New York. La fondazione si è posta fin dal principio gli obiettivi di aiuto, ricerca e sviluppo di progetti legati alla creazione di nuove sensazioni attraverso il ricorso alla tecnologia sul corpo umano. Inoltre, la fondazione vuole promuovere l’arte cyborg e difendere i diritti di coloro che si identificano come cyborg; tra di essi troviamo la libertà dallo smontaggio e della morfologia, l’uguaglianza per i mutanti, il diritto alla sovranità del corpo e alla naturalizzazione organica.
Una produzione come quella di Ribas apre interrogativi su temi quali il rapporto che intercorre tra natura e tecnologia e gli usi che si fanno di quest’ultima – pur rimanendo lontana dalle visioni stoiche sull’obsolescenza del corpo biologico, si pensi a personalità come Orlan e Stelarc. Per Ribas il corpo umano è ancora fondamentale, quasi per trascrivere la vita che il pianeta Terra vive a prescindere dalla presenza del genere umano, senza farsi, però, spaventare dall’invasione tecnologica – che, a questo punto dello sviluppo dell’umanità, è quasi inevitabile.
Lasciamo in calce i video di qualche performance e intervista:
https://www.youtube.com/watch?v=yPN_xjzHabw (Moon Ribas, Seismic Percussion, performance, in Trasforming Technology, Vienna Art Week (Vienna, 13 – 19 novembre 2017), 2017)
https://www.youtube.com/watch?v=-NJMkpSRG6s (Moon Ribas e Neil Harbisson, Cyborg Performance Art, intervista, 2017)
https://www.youtube.com/watch?v=qU6UPUlbmLw (Moon Ribas, Searching for my sense, TEDxMünchen, TEDx Talks, 2015)
https://www.youtube.com/watch?v=1Un4MFR-vNI (Moon Ribas, Waiting for Earthquakes, Music by Neil Harbisson, 2013, performance)
https://www.youtube.com/watch?v=ygRNoieAnzI (Neil Harbisson, I listen to colors, TED Talk, 2013)
Giulia Spriano