ROY LICHTENSTEIN. Gli anni Sessanta e la Pop art 

In occasione del centenario della nascita di Roy Lichtenstein (27 ottobre 1923 – 29 settembre 1997), il Castello di Desenzano (BS) ospita fino al 16 luglio una mostra a lui dedicata. L’esposizione, curata da Matteo Vanzan, include opere originali dell’artista statunitense assieme ad altri protagonisti dell’arte Pop degli anni Sessanta. Il percorso comprende infatti, anche gli italiani Tano Festa, Mimmo Rotella, Mario Schifano e Renato Mambor assieme a Robert Rauschenberg e Joe Tilson.  

Exhibition view, Roy Lichtenstein: The Sixties and the history of International Pop Art, Desenzano (BS), 2023; foto di Francesca Bignotti

Il focus della mostra è l’arte Pop, un’arte popolare che attinge dalla cultura dei media e del consumismo e che trova nella persona di Roy Lichtenstein uno dei più grandi esponenti. Dopo una formazione accademica e una prima produzione artistica, è a partire dagli anni Sessanta che trova nella tecnica del punto Ben-Day e nell’uso del fumetto, la sua cifra stilistica inconfondibile. Il suo linguaggio accessibile permette di veicolare ad un grande pubblico e quindi in maniera popular, anche messaggi densi di significato. 

Roy Lichtenstein, Sweet dreams, baby, 1982; foto di Dora Bosetti

Tra le opere esposte vi è Sweet dreams, baby dove due figure parzialmente visibili sono raffigurate nel pieno di uno scambio violento: il soggetto fuori campo colpisce l’uomo in primo piano che è accompagnato da un fumetto. La scritta “POW” in rosso, accostata a bianco, nero e giallo e unita all’irriverente nuvoletta è un buon modello rappresentativo dello stile e dell’umorismo dell’artista Pop.

Dettaglio di: Roy Lichtenstein, M-maybe he became ill and couldn’t leave the studio, 1979; foto di Dora Bosetti

Tra i protagonisti delle opere di Lichtenstein, troviamo spesso soggetti femminili rappresentati come donne di bell’aspetto e alla moda, come nel caso di M-maybe he became ill and couldn’t leave the studio e di Drowning girl, che potrete ammirare visitando le sale del Castello medievale.
La mostra, in linea con il progetto culturale dell’amministrazione comunale, si presenta come un ottimo percorso per conoscere il genio artistico di Roy Lichtenstein calato nel contesto Popular che ha caratterizzato gli anni Sessanta.

Francesca Bignotti

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