Ma chi ci va in pensione? Quei bravi ragazzi di GILBERT & GEORGE non hanno ancora finito

Il 1° aprile 2023 al civico 5a di Heneage Street di Londra, la coppia di artisti più amata di sempre ha inaugurato il nuovissimo Gilbert & George Centre. Dopo aver calcato per oltre 50 anni il palcoscenico dell’arte contemporanea vestiti di tutto punto e a suon di rivoluzioni, Gilbert Prousch e George Passmore – due persone, un unico artista – hanno evidentemente ancora molto da dire.
Chissà, magari per un altro mezzo secolo. Continua a leggere Ma chi ci va in pensione? Quei bravi ragazzi di GILBERT & GEORGE non hanno ancora finito

TUTTE LE POSSIBILITÀ DELLA MATERIA: Intervista a Stefano Bassan e Gianluca Sigismondi

Lo Studio Finemateria rappresenta al meglio una nuova generazione di designer italiani attenta e partecipe alle tematiche contemporanee, capace di creare prodotti – ma non solo – in grado di raccontare una storia, lasciare un’emozione, trasmettere un messaggio.
In poche parole, creano un’esperienza condivisibile, emotivamente impattante, per un design mai fine a se stesso.
Tra ricerca materica ed esperienza sensoriale il duo milanese composto da Stefano Bassan e Gianluca Sigismondi prosegue il suo implacabile decollo.

Li abbiamo intervistati.
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STORIE DI LUCE: Il viaggio di Little Sun tra le persone

Lavorando assieme alle comunità, alle associazioni e ai governi, la Fondazione Little Sun – nata da un’idea dell’artista Olafur Eliasson e dell’ingegnere Frederik Ottesen – dal 2012 distribuisce soluzioni energetiche pulite e affidabili a chi ne ha più bisogno.

Risultato del matrimonio tra arte e sostenibilità, Little Sun non è solo una piccola lampada a energia solare che ricorda la dolce forma di un fiore, ma un vero e proprio progetto socio-culturale sviluppato su scala globale.

È dalle zone più critiche dell’Africa subsahariana che questo viaggio ha inizio. Continua a leggere STORIE DI LUCE: Il viaggio di Little Sun tra le persone

L’ARTE CHE CI GUARISCE. Intervista all’artista Veronika Dräxler

In qualunque forma si presenti, l’arte è la rappresentazione del nostro tempo ed è spesso ciò che ci aiuta ad esorcizzare i traumi del nostro passato, i dubbi sul nostro presente e le paure per il nostro futuro.
Veronika Dräxler, artista di origini tedesco-ecuadoriane il cui lavoro è profondamente connesso alle tematiche contemporanee – in primis l’indagine sul concetto di trauma, così importante al giorno d’oggi, ma anche un profondo ritualismo e un forte ritorno ad un’arte che potremmo definire intimista – ha sviluppato la sua pratica artistica con questo preciso scopo: curarsi e curare, capirsi e capire.

Noi di Chiasmo l’abbiamo intervistata.
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زن زندگی آزادی «Zan, Zendegi, Azadi»: il grido silenzioso di Shirin Neshat

“Women, Life, Freedom” (Zan, Zendegi, Azadi in persiano) è il grido di protesta che sta scuotendo l’Iran dalla morte, avvenuta lo scorso settembre, della ventiduenne Jîna (Masha) Amini mentre si trovava sotto custodia della polizia religiosa di Teheran. Lo slogan di rivolta, coniato dalle donne curde che ora risuona in tutto il mondo, abbraccia una protesta capace di unire l’intera comunità iraniana, trascendendo le differenze di genere. Questa ribellione, portata silenziosamente avanti dalle donne iraniane fin dalla rivoluzione islamica del 1979 ed esplosa negli ultimi mesi, viene sostenuta ed amplificata anche dal mondo dell’arte grazie ad artiste come Shirin Neshat – e molte altre, da Shadi Ghadiriam a Nasin Nasr – che danno voce «all’assenza di libertà di espressione, rendendo quello delle donne dell’Islam, soggetto a regole severe e ridotto a oggetto di potere, una questione politica, artistica e poetica» Continua a leggere زن زندگی آزادی «Zan, Zendegi, Azadi»: il grido silenzioso di Shirin Neshat

KRUGER FOR WOMEN. Viaggio tra politica e poetica

‘’Your Body is a Battleground’’, ‘’Adorn Your Prison’’, ‘’Your Comfort is my Silence’’.
Questi sono solo alcuni dei pungenti slogan che Barbara Kruger ha deciso di usare come arma nella lotta per i diritti delle donne. Sfruttando le tecniche della comunicazione pubblicitaria a proprio vantaggio, Kruger ha messo in scena un’analisi tanto puntuale quanto drammatica della società in cui viviamo e delle leggi che la governano. Dalle sale dei grandi musei fino alle affollate strade di New York e Los Angeles, l’azione che l’artista compie è quella di porre interrogativi al visitatore e alla comunità tutta, in modo da smuovere le coscienze.
E AGIRE.
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