“Women, Life, Freedom” (Zan, Zendegi, Azadi in persiano) è il grido di protesta che sta scuotendo l’Iran dalla morte, avvenuta lo scorso settembre, della ventiduenne Jîna (Masha) Amini mentre si trovava sotto custodia della polizia religiosa di Teheran. Lo slogan di rivolta, coniato dalle donne curde che ora risuona in tutto il mondo, abbraccia una protesta capace di unire l’intera comunità iraniana, trascendendo le differenze di genere. Questa ribellione, portata silenziosamente avanti dalle donne iraniane fin dalla rivoluzione islamica del 1979 ed esplosa negli ultimi mesi, viene sostenuta ed amplificata anche dal mondo dell’arte grazie ad artiste come Shirin Neshat – e molte altre, da Shadi Ghadiriam a Nasin Nasr – che danno voce «all’assenza di libertà di espressione, rendendo quello delle donne dell’Islam, soggetto a regole severe e ridotto a oggetto di potere, una questione politica, artistica e poetica» Continua a leggere زن زندگی آزادی «Zan, Zendegi, Azadi»: il grido silenzioso di Shirin Neshat