Sarà visitabile per tutto il 2022 Casa Balla, la dimora romana del maestro futurista 

Lo scorso dicembre ha aperto le sue porte al pubblico la casa d’artista in via Oslavia 39, nel quartiere Della Vittoria a Roma: Giacomo Balla vi si trasferì nel 1929 con la moglie Elisa Marcucci e le figlie Luce ed Elica, abitandola fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1958. 

 Casa Balla, via Oslavia, Soggiorno, ph. M3Studio  © Fondazione Maxxi © Giacomo Balla 

La casa di Via Oslavia non è soltanto il luogo in cui il maestro ha vissuto tutta la sua vita dopo aver lasciato la natia Torino, ma anche un piccolo tempio privato, un microcosmo di colori e sperimentazioni. Le pareti, lo stretto corridoio, i mobili, tutto è reso pura arte attraverso decorazioni, pitture e sculture. Gli oggetti di uso comune – tavolini, sedie, piastrelle del pavimento, cavalletti, stampelle, tappeti – sono tutti ideati dall’artista e mostrano quella sintesi tra funzionalità e senso estetico che contraddistingue la poetica futurista. 

Casa Balla, via Oslavia, Corridoio,  ph. M3Studio  © Fondazione Maxxi © Giacomo Balla

Di matrice totalmente diversa da quella del padre sono poi le decorazioni, distribuite su porte, pareti e mobili, eseguite dalle signorine Balla. Anch’esse pittrici,  furono infatti  attivamente coinvolte nel progetto di rendere la casa un’opera d’arte totale. Fondamentale, inoltre, il loro lavoro di riscoperta e valorizzazione dell’eredità artistica paterna, che ha permesso di conservare e rendere fruibile un’enorme quantità di bozzetti, disegni e pezzi d’arte, altrimenti destinati ad andare perduti. 

Casa Balla, via Oslavia, Camera di Luce dettaglio, ph. M3Studio  © Fondazione Maxxi © Giacomo Balla 

Pochi spazi sono sufficienti a Giacomo Balla per stupire il visitatore: corridoio, soggiorno, camere da letto, bagno e cucina per poi culminare nel piccolo studiolo rosso, una stanza caratterizzata da giochi prospettici nonché rifugio di molti libri del pittore.

Casa Balla è la messa in pratica di quella “Ricostruzione Futurista dell’Universo” teorizzata nell’omonimo manifesto che venne firmato, nel 1915, dal nostro artista piemontese e da Fortunato Depero: “Vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo”. 

Casa Balla, via Oslavia, Studiolo Rosso dettaglio © Fondazione Maxxi © Giacomo Balla

“Vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo”. 

Grazie al MAXXI e alla Soprintendenza Speciale di Roma, che hanno avviato un lavoro di ricognizione e messa in sicurezza dei beni, la casa è stata resa accessibile alla fine dello scorso anno, e resterà aperta per tutto il 2022, previa prenotazione online. 

Marianna Reggiani

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