
È un fatto che Steven Ray Bhaskaran (26 anni) e Hanna Rose Dalton (24 anni) siano il duo di fashion designers più provocatorio e alieno della scena contemporanea. In uno dei loro post più recenti su Instagram, Steven è ritratto con indosso un body di paillettes nero dalla grande scollatura e spalline anni ’80, stivali platforms, tacco dieci trasparente con una placca cubica di metallo in punta, e una ‘extra’ lunga lingua nera che gli pende dalle labbra; Hanna è completamente nuda, o almeno così appare indossando i loro famosi skin heels, stivali in silicone che riproducono perfettamente una gamba umana con l’eccezione di particolari escrescenze di carne incurvate che sporgono dai talloni, il tutto sostenuto da un tacco a forma da artiglio e, in questo caso, da una punta platform che riprende lo stile di Steven, il tutto accompagnato da guanti di pelle ‘umana’ ascellari con le stesse sporgenze ricurve degli stivali. I loro volti sono assenti, le sclere dei loro occhi nere, la loro testa è liscia e priva di peli se non per le parrucche rosa attaccate a metà cranio.

Attori di una nuova estetica androide e futurista, dove la bellezza passa in secondo piano, o meglio, dove la bellezza significa ciò che tu vuoi che significhi. Il duo si incontra a LaSalle College di Montreal, istituto tecnico di design dove entrambi studiano. In numerose interviste raccontano come in quel periodo entrambi si sentissero oppressi da una realtà e una mentalità non loro, impostagli dall’educazione, dalla società e dall’ambiente scolastico stesso. Steven, che oggi si identifica di genere non-binario e trans-umano, stava sperimentando la sua identità di genere e, inutile dirlo, subiva costanti molestie e derisioni; Hanna, che si riconosce come un’attivista e un alieno, si sentiva rinchiusa in un’idea di femminilità stereotipata.

Questi sentimenti, con la conseguente paura di esprimere loro stessi, sono stati la molla che ha dato il via al loro cammino di autoespressione e alla creazione del progetto che prende il nome di MatieresFecales, oggi brand affermato nella scena del fashion design mondiale, specialmente dopo l’uscita delle due collezioni: Non-Human del 2018 e Liberating del 2020, quest’ultima ora disponibile su Depop.


Il loro nome fa chiaramente riferimento alle feci e questa è un’idea geniale se si pensa che la loro scelta deriva da un’associazione tra il materialismo e il sistema digestivo umano: il desiderio della possessione ha la stessa funzione del sistema digestivo, spiegano in un’intervista per il magazine americano PERFEC NUMBER (,«Fecal Matter on Authenticity, Inspiration, and their Otherworldly Style», 14 Agosto 2019), nel senso che «tu consumi, consumi e poi caghi», non è che un ciclo di consumo senza fine. Il genio e la provocazione che il duo rappresenta risultano evidenti.

Il loro stile è in continua evoluzione, così come il loro processo di ideazione e creazione che spesso trova il suo modello di riferimento nella natura e nella storia. Alieni, demoni, cyborg, feticisti, le personalità dei MatieresFecales sono molteplici. Tuttavia, sembrano avere un tassello in comune: l’ispirazione data da ciò che li terrorizza e crea in loro disagio.
Per essere più chiari: Steven e Hanna sono stati capaci di riconoscere la bellezza delle ‘zone d’ombra’ insite in ognuno di noi, luoghi psichici ed emozionali che non visitiamo mai per paura di ciò che possiamo incontrare, per paura di noi stessi. È lì che il duo sperimenta la bellezza: nel disagio, nel dolore, nelle ferite. A tutto ciò danno una voce e un’espressione, trasformando quello che di negativo c’è stato nella loro vita in qualcosa di positivo.


Presentano, quindi, un’idea di bellezza che sfida i canoni di oggi e intenzionalmente disgusta ed eccita il pubblico, che in quell’esatto momento si vede riflesso nella sua più intima verità.
MatieresFecales è un luogo che combatte la censura e promuove il pensiero critico. Rappresenta la verità dell’esperienza umana mettendo in dubbio l’essere umano stesso. Apre le menti a realtà diverse.

Costanza Pesavento