Dal 17 marzo al 18 giugno 2023 lo spazio indipendente di S.a.L.E DOCKS a Venezia ospita la mostra personale dell’artista e attivista Paolo Cirio.

La crisi ambientale, la conservazione degli ecosistemi, la sopravvivenza stessa del nostro Pianeta, la promozione di un comportamento eticamente corretto nei confronti della natura sono diventati fattori culturali della nostra contemporaneità, che interessano sia il singolo individuo sia le istituzioni politiche ed economiche. Negli ultimi decenni, gli approcci alle complesse sfide legate alla presente crisi ambientale si sono basati su soluzioni sviluppate esclusivamente attraverso l’analisi scientifica delle problematiche, esponendosi più volte a creare una percezione collettiva dell’emergenza ambientale e climatica piuttosto vacua e confusa. L’intrinseca potenzialità etica dell’arte come linguaggio e forma espressiva, si rivela un driver di diffusione e divulgazione in grado di generare un campo di approfondimento più facilmente accessibile.

Ecco allora che il team curatoriale di S.a.L.E DOCKS sceglie di esporre una personale dell’artista e attivista Paolo Cirio, presso l’eclettico spazio espositivo dei Magazzini del Sale, nella città di Venezia. Proprio qui, dove la fragilità strutturale dell’ecosistema lagunare urta contro delle politiche amministrative predatorie e speculatorie, Paolo Cirio affronta il tema del cambiamento climatico attraverso una rassegna di oltre dieci opere. Queste, sono il frutto di un percorso di ricerca e di attivismo iniziato nel 2010 che ha portato l’artista a delineare una vera e propria Estetica Climatica. La mostra Climate Mismatch indaga la discrepanza tra dati sul clima e la giustizia climatica attraverso un approccio concettuale, digitale e interventista all’economia dei poteri forti e alle conseguenze dell’uso dei combustibili fossili.

In particolare, l’artista immagina un tribunale climatico contro le compagnie di combustibili fossili, creando una serie di opere d’arte che forniscono dati scientifici, informazioni legali ed economiche. Cirio evidenzia le prove specifiche che dimostrano la responsabilità legale delle aziende produttrici di combustibili fossili, attraverso l’uso di colori, notazioni, fotografie e composizioni, ispirando così un maggiore coinvolgimento del pubblico spesso reso difficoltoso dalla complessità di tali informazioni. La mostra mette in discussione l’etica della rappresentazione dell’emergenza climatica, esaminando il forte contrasto tra dati e potere, tra fatti e cognizione, tra retorica e realtà.
Per superare questo blocco cognitivo ed immaginativo, Cirio trasforma le informazioni in arte per generare conoscenza, azione, e cambiamento, mentre indaga sulla finanziarizzazione, la politicizzazione e la normalizzazione dell’emergenza climatica.
S.a.L.E. DOCKS è uno spazio indipendente per le arti contemporanee fondato nel 2007 da un gruppo di attivist+ che ha occupato uno spazio da tempo in disuso nel cuore di Venezia. L’intento è quello di rovesciare quei processi che privatizzano i commons culturali e affrontare questioni attuali tra cui la relazione tra la precarietà endemica del lavoro culturale, l’uso neoliberale dell’arte come dispositivo di cattura del pensiero e degli immaginari sovversivi e il link tra arte, finanza, rendita e gentrificazione.
Teresa Ranchino